giovedì 7 settembre 2017

OLIO DI RICINO E I SUOI BENEFICI

L'olio di ricino è un olio vegetale molto pregiato usato come lubrificante. Viene estratto dai semi della pianta del ricino (Ricinus communis). Il maggior produttore di olio di ricino è l'India.

L'olio di ricino è composto prevalentemente da acilgliceridi (trigliceridi). In tutti gli oli vegetali la composizione può variare in funzione del cultivar, delle condizioni ambientali, della raccolta e della lavorazione. Il principale acido grasso è l'acido ricinoleico, presente normalmente a concentrazioni superiori all'83% quando l'olio è estratto con estrazione Soxhlet o a solvente o con spremitura a temperature superiori ai 60 °C.
È un ottimo lubrificante, poco infiammabile, non-siccativo, suscettibile all'autossidazione. Si distingue da altri oli vegetali per la viscosità relativamente alta ed indipendente dal punto di fusione, relativamente basso, essendo uno dei rari oli vegetali, assieme a quello di Lesquerella fendleri, composto prevalentemente da acidi grassi insaturi idrossilati.

È la fonte principale di acido ricinoleico e per idrogenazione di acido 12 idrossistearico. La presenza di un gruppo funzionale ossidrile rende l'acido ricinoleico più polare di altri acidi grassi di origine vegetale, rendendo l'olio di ricino una materia prima rinnovabile particolarmente utile per la produzione di tensioattivi ed emulsionanti. Può essere utilizzato anche come materia prima per la produzione di acido sebacico.

L'olio di ricino è un emolliente ed un condizionante con proprietà ammorbidenti ed idratanti. Il suo nome INCI è: ricinus comunis seed oil. Può essere utilizzato sulla pelle e su suoi annessi: capelli, unghie ecc. La somiglianza chimica tra l'acido ricinoleico e la prostaglandina E1 lo fa ritenere utile nei cosmetici per rinforzare capelli e ciglia, anche se non esistono evidenze sul fatto che l'applicazione dell'acido ricinoleico abbia gli effetti e proprietà fisiologiche delle prostaglandine.

Il primo tensioattivo realizzato senza saponificazione alcalina è stato il Turkey Red Oil, ottenuto dalla reazione dell'olio di ricino con l'acido solforico (Fremy 1831). Caduto in disuso come ingrediente da applicare a contatto diretto con la pelle per il suo potenziale irritante è ancora utilizzato nell'industria conciaria e tessile.

Decine di derivati dell'olio di ricino sono tuttora utilizzati nel cosmetico:

-hydrogenated castor oil: viscosizzante sistemi oleosi, stabilizzante emulsioni acqua in olio,
-zinc ricinoleate: deodorante, lubrificante, condizionante, stabilizzante emulsioni acqua in olio,
-potassium ricinoleate, sodium ricinoleate: sapone, emulsionante,
-ethyl ricinoleate, glyceryl ricinoleate, isopropyl ricinoleate: emolliente, co-emulsionante nelle emulsioni olio in acqua.
Sono inoltre ampiamente utilizzati emulsionanti o solubilizzanti, ottenuti etossilando l'olio di ricino come il peg40 castor oil o formando esteri poligliceroli, come i vari poliglicerol poliricinoleate.

L’olio di ricino è un olio vegetale molto denso, ottenuto dalla spremitura a freddo dei semi della pianta Ricinus communis, che trova impiego nella cura dei capelli sfibrati e secchi, in quanto esplica un’azione nutriente, rinforzante e lucidante; e per conferire volume e forza alle ciglia, come un vero balsamo di bellezza.

Le ciglia hanno un ruolo importante sia dal punto di vista estetico che funzionale: proteggono i nostri occhi dalla polvere e dalla sporcizia e contemporaneamente rendono lo sguardo intenso e definito. Per mantenere le ciglia sane occorre innanzitutto struccarle ogni sera, se si fa uso di mascara, perché se non rimosso perfettamente tende a indebolirle e seccarle. Se le ciglia sono già rade e deboli, allora possiamo intervenire con l’olio di ricino, un rimedio naturale molto efficace.

L'olio di ricino è caratterizzato da un alto contenuto di acido ricinoleico (83-90%); si tratta di un acido grasso, insaturo, presente come trigliceride e non reperibile in altri substrati lipidici.

Questo nutriente conferisce all'olio di ricino proprietà peculiari, che lo rendono assai utilizzato nell'industria farmaceutica, per la produzione di medicinali, ed in quella chimica, per la preparazione di vernici e lubrificanti. Altri componenti sono  acido oleico (3-6%); acido linoleico (3-5%); acido palmitico (1-2%); acido stearico (1-2%); acido α-linolenico (0.5% max); e acido arachico (0.3% max).

Uso interno
L'olio di ricino è il più forte dei lassativi a base oleosa, dall'odore e dal sapore sgradevoli e dall’azione piuttosto drastica. Tale azione è legata alla presenza di acido ricinoleico, che dopo l'assunzione viene liberato dai trigliceridi, per opera degli enzimi gastrici e pancreatici, con il supporto della bile epatica. Nella forma libera, soltanto una piccola parte è assorbita dall'intestino.

L'olio di ricino viene generalmente ingerito a stomaco vuoto, mescolato con oli essenziali o succo di arancia per mitigarne il cattivo sapore e produce un marcato effetto lassativo nel giro di 2-6 ore. Nello stomaco, infatti, agisce come qualsiasi altro grasso, ritardando il tempo di svuotamento gastrico; da qui la raccomandazione di assumerlo lontano dai pasti. L’olio di ricino si utilizza per liberare l'intestino prima di interventi chirurgici, procedure radiologiche, anche se il suo campo di applicazione più noto è relativo all'evacuazione totale del colon prima del parto.



Le proprietà dei semi dai quali si estrae l'olio di ricino



Uso cosmetico
L'olio di ricino (castor oil in inglese) ha una buona affinità per la cheratina, principale costituente di peli, capelli ed unghie, per questo viene ampiamente utilizzato in cosmesi naturale, principalmente come agente nutriente. Distribuito sulla pelle, infatti, forma un film che riduce fortemente l'evaporazione dell'acqua cutanea e quindi la disidratazione.

L'olio di ricino è adattissimo anche per i capelli e ben noto per le proprietà rinforzanti, ristrutturanti, ed ammorbidenti, efficaci in caso di capelli secchi, sfibrati e spezzati. Infatti, riesce a riequilibrare il quantitativo di grasso nei capelli (che si perde soprattutto nel fusto e nelle punte), prevenendo il loro indebolimento e soprattutto evitando la formazione delle doppie punte. Quest’olio sembrerebbe avere una forte affinità con la cheratina, la proteina principale di cui sono costituiti i nostri capelli, per questo motivo viene spesso consigliato a chi ha una chioma molto fragile e delicata e una tipologia di capello molto sottile che tende a spezzarsi. Allo stesso tempo è molto utile anche per rinforzare ciglia, sopracciglia e unghie.

Chi ha la pelle a tendenza acneica lo sa bene: applicare degli oli sul viso spesso fa pensare a una “fioritura” di nuovi brufoli, brufoletti e impurità. Eppure con l’olio di ricino pare che questo problema venga di gran lunga arginato dal momento che, come vi dicevamo, date le sue proprietà antifungine e antibatteriche agisce contro acne, infiammazioni e dermatiti.

Molto denso e filmante, ma poco facile da usare puro perché particolarmente denso, è bene unirlo all’olio di mandorle dolci o all’olio di lino nelle quantità di due parti di questi ultimi per ogni parte di olio di ricino.

L'olio di ricino viene anche utilizzato per rinforzare e dare volume alle ciglia, applicandolo puro alla sera prima di dormire o direttamente come mascara.



Descrizione della pianta

(Ricinus communis)

Originario dell'Africa tropicale, il ricino si diffuso un po' ovunque nel mondo, dove il clima lo permetteva. Lo si ritrova in zone subtropicali, ma anche in zone con clima temperato. Si presenta sotto forma di una pianta erbacea o arborescente, annua o perenne secondo le condizioni climatiche della regione.

Ha un’altezza media di 2-3 metri fino a raggiungere i 10 metri nel suo paese di origine. Le foglie sono lobate (da 5 a 12 lobi) con il bordo dentato, verdi o rosse, palmate. Alcune varietà ornamentali hanno le foglie con la faccia inferiore ed il picciolo colorati di rosso. I fiori sono raggruppati a grappoli in un'infiorescenza sulla cui parte basale sono collocati quelli maschili mentre i fiori femminili si trovano nella parte alta. La fioritura avviene in estate. I frutti si presentano come capsule spinose, costituite da tre valve, che a maturazione si aprono liberando tre semi di circa 1 cm. marmorizzati di rosso o di bruno.

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